mercoledì 28 aprile 2010

Baby, mummy and the city

Nessuno ha scritto un libro che insegni alle giovani mamme come sopravvivere alla città con un bebè. sono molte le problematiche, per citarne alcune:
- muoversi da casa munite di seggiolino o, come nel mio caso, navicella, borsa per pupo, borsa per sè e ah, certo, pupo;
- caricare tutto in macchina, in genere col pupo che sbraita;
- assicurare il necessario supporto per viaggi di neonato all'auto, con conseguente groviglio di cinture di sicurezza, ganci, fibbie etc;
- se ancora non si è desistito dal terribile intento, partire, col pupo dietro NON a portata di mano materna in caso di urla;
- affrontare il traffico che alle 11 di mattina è tale solo in una città senza senso come Roma: percorrere a passo d'uomo 10 km di via Cassia e 10 di tangenziale est nonchè svariate centinaia di metri in zona trafficatissimissima, sempre col pupo urlante e la mano dietro che a tentoni lo cerca per consolarlo e ficcargli il ciuccio in bocca;
- col caldo, lo smog (finestrini aperti? aria condizionata? ardua scelta);
- arrivare a destinazione e NON trovare parcheggio se non centinaia di metri più avanti;
- pensare di tornare a casa ma resistere, tocca andare da Io Bimbo;
- parcheggiare, smontare il pupo dal diabolico supporto, montare il passeggino e il pupo sopra, notare bene che a questo punto si è madide e distrutte dalla fatica;
- raggiungere a piedi scansando gli ostacoli il luogo desiderato;
- fare i necessari acquisti gestendo il cestello per contenerli, il passeggino e l'inevitabile intempestiva richiesta di una poppata;
-rifare tutto al contrario per tornare a casa, col traffico quadruplicato perchè intanto si è fatta l'ora di uscita dagli uffici

...

...poi dicono le casalinghe disperate, dicono... :)

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