lunedì 31 maggio 2010

Costui non mi collabora. Di pianti e capricci

Da quando siamo tornati dalle vacanzine a casa del nonno, il pupolone durante il giorno è uno scalmanato. non se ne sta buono addormentato per più di 20 minuti (quando va bene, sennò non si addormenta proprio). piange disperato ad ogni tentativo di confinamento nelle sue stanze, in un crescendo che strazia il cuore e le orecchie, per poi smettere non appena viene preso in braccio.
quindi, dolori non ne ha, dice la saggezza popolare.
escluse le coliche, il mal di denti o meglio di gengive, mal di capo di piedi di naso, esclusa la fame se ha appena finito di abboffarsi alla tetta e ha fatto puzzette e ruttini, escluso il sonno perchè proprio non li chiude gli occhiettini santi, che rimane? si annoia? mah.
se si prova a metterlo nella culla, scalpiccia e sgambetta isterico. non c'è ninna nanna, ciuccio, canzoncina o dondolamento che tenga (o meglio, tengono anche, ma per non più di qualche minuto, poi riparte la sirena). all'apparire delle braccia che lo salveranno dalla disperazione senza fondo in cui parrebbe piombato, si esibisce in un concerto di gorgoglii e risatine misti a singhiozzi. a volte si appisola sfinito dai pianti, ma solo per qualche minuto, il tempo di recuperare le energie per un nuovo inizio!

inutile dire che sua madre, io, ha i nervi un filo scossi. non tanto perchè oddio che c'avrà mio figlio, ma perchè, se mai le toccherà dover dare ragione, alla fine, a quelli che tanto le hanno parlato dei famosi capricci dei neonati, sarà un duro colpo per la sua autostima. chè non ci ho mai creduto, che un neonato potesse piangere solo per essere preso in braccio. mi dicevo "non possono essere così sofisticati da metter su la sirena solo per scomodare l'adulto di turno". sicchè, secondo la mia teoria, se il figlio piange per nessun motivo apparente, vuol dire che il motivo c'è ma io non lo vedo (qualche disagio legato alla sua crescita vertiginosa? meteoropatia? nervosismo non meglio contestualizzato? sicuramente qualcosa di nobile, comunque), e nessuno deve osare dirmi niente se scelgo, consapevolmente, di consolarlo.

e invece sta' a vedere che c'avevano ragione le zie e, non sia mai, la suocera... oh povera me, e povera la mia autorità materna, che verrebbe demolita in un batter d'occhio...

sabato 29 maggio 2010

C'è qualcosa che non va

all'una e mezza di un sabato pomeriggio, lui è in piscina e io sono qui a guardare nostro figlio dormire (e per fortuna dorme)

...

uhm...

venerdì 28 maggio 2010

tre mesi - l'innamoramento

Mio piccolo, bellissimo amore.
Sei Mio Figlio, e solo da pochi giorni ho imparato a riempirmi la bocca di queste meravigliose parole, come fossero fette di una torta al cioccolato di quelle che piacciono a me.
Siamo stati a casa mia per 10 giorni, e mamma è rinata. Al ritorno le sei sembrato incredibilmente più grande e vispo, consapevole e deciso. sorridi di cuore a me e a papà, agiti le gambette come per andartene a spasso da solo, sei fantastico.
Oggi abbiamo fatto i vaccini, e quando ad ogni iniezione hai scoperto incredulo il dolore fisico e sei scoppiato a piangere disperato, io ho riso con l'infermiera ma avrei voluto piangere con te. poi ti ho preso in braccio e ti sei subito calmato, cuore contro cuore ci siamo consolati a vicenda, tu con le tue cosciotte ancora nude e i lacrimoni lungo le guance.
Amore adesso dormi stretto al lenzuolino nella camera in penombra, ora ti raggiungo. ti ho tolto di dosso la copertina perchè sudavi, è arrivata l'estate tesoro, una nuova amica da conoscere.

La tua mamma sta meglio e ha deciso di prendersi più cura di sè, perchè non facendolo stava togliendo qualcosa anche a te. usciremo tutti i giorni, ci faremo belli, sorrideremo al mondo!

Amore mio, fermare il tempo non si può, ma tante sono le cose meravigliose che mi regali ogni giorno che non importa se passeranno in fretta, purchè tu sia sempre consapevole del mio amore che non so spiegarti a parole, che non so raccontare davvero, che mi fluisce dentro le vene e dappertutto sussurrando incessantemente il tuo bel nome.

giovedì 20 maggio 2010

C'è gente che rende la vita impossibile alle madri

Si meriterebbero un deciso invito ad andare a quel paese:
- quelli che mi torturano con la litania "ha i piedini freddi", "ha le manine gelate" e insistono per coprire mio figlio con maglioni di lana e piumoni e per mettergli le stramaledette calzine sotto la tutina: siamo a maggio, fa caldo, e la madre sono io;
- i passanti che chiedono "e come si chiama questo bel bambino??", e sentita la risposta non dicono niente e fanno un sorriso stiracchiato;
- i visitatori che svegliano il nano che dormiva placido "perchè poi me ne devo andare e sono venuta apposta per lui" e poi me lo mollano urlante e isterico;
- le amiche che non chiamano perchè "ormai sei una madre" °_°;
- i visitatori che lo stordiscono di chiacchiere: ha meno di tre mesi. non ti capisce;
- le amiche che ti chiedono "e come lo passi il tempo?", : mah, tra le 8 poppate quotidiane, il bagnetto, le cacche e le pipì, i giochi, le passeggiate, le vestizioni e svestizioni, gli addormentamenti infiniti e qualche sporadica abluzione personale, in effetti, potrei anche infilarci una mostra d'arte contemporanea;
- i parenti che se lo spupazzano innamorati finchè ride gioiso e dopo 3 minuti di pianto me lo lanciano in braccio disgustati;
- i parenti che quando lo tengo in braccio se lo prendono con la forza e non me lo fanno più vedere;
- i parenti che io dico "ora sta facendo i capricci lasciamolo piangere un po'" e loro lo tirano su dalla culla dicendo "la tua mamma è cattiva, è cattiva!"
- la nonna che il nano c'ha fame e fa il gesto di attaccarselo al seno °_° (aiuto...);
- la nonna che "hai sentito?? ha detto nnnn di nonna!";
- tutti quelli che appena si affacciano sopra la culla si sentono in dovere di partire con il toto-somiglianze: insomma, è figlio di me e di lui, a chi vuoi che somigli?;
- tutti i dispensatori di consigli per il pianto del neonato: "c'ha freddo c'ha fame c'ha sonno è nervoso lascialo piangere": ripeto, la madre sono IO;
- il papà (ebbene sì, anche lui!), che quando il figlio piange e lui però ha la partita alla tv dice, invariabilmente, "eh mi sa proprio che ha fame", subdolissimo sistema per sbolognarmelo e sentirsi deresponsabilizzato;
- gli sconosciuti che "quanto c'ha? uh ma è enorme che Dio lo benedica!, di quanto è nato? nooo, povera mamma! che je dà il latte suo? ah è una salvezza il latte della mamma": vogliamo ridirlo, ancora?;
- quelli che "ah è tranquillo dice, vedrà tra qualche mese!";
- quelli che "ma che bella bambina";
- le amiche che "eh non ti invidio per niente": ma &%$/ç$$!!!;
- quelli che ti passano a trovare alle tre del pomeriggio e quando alla terza scampanellata gli apri la porta scarmigliata e con gli occhi pesti "uh, ma dormivi? dai, lo vedo al volo e scappo subito!": troppo tardi bello mio. mo' stai qui finchè non mi riaddormento.

lunedì 17 maggio 2010

Approfittane ora che il nano dorme...

...per mangiare (anche se non hai fame)
...per dormire (sempre che non si svegli non appena prendi sonno)
...per studiare (se hai già dormito a sufficienza)
...per fare quelle telefonate
...per lavarti/pettinarti/stendere lo smalto

...

e se ti rimane un po' di tempo, per stare semplicemente senza far niente...

Oggi strapiove e stratuona, e l'acquazzone lava via tutto. Il nanetto dorme sereno e spaparanzato nella sua culla, al riparo dal maltempo, dal malumore, dai brutti sogni, da tutto. Io faccio le valigie per lui e per me, siamo in partenza

(finalmente)

domenica 16 maggio 2010

Toccando il fondo

Sfinita. distrutta. provata.
mi guardo allo specchio e mi faccio o r r o r e. sfatta, tesa, con le occhiaie, i capelli in disordine (e sono stata appena una settimana fa dal parrucchiere). non trovo il tempo di farmi una mezza piega, di truccarmi, di vestirmi decentemente.
oggi pomeriggio usciamo a piedi alla volta della gelateria. incontriamo i vicini di casa con la figlia di 7 mesi. lei. la mamma, era vestita sportiva per carità ma era in ordine, bella, radiosa.
io, che dire, faccio schifo. felpaccia, jeansacci, scarpacce.
eppure mio figlio dorme la notte, eppure è bravo, tutto sommato.
e non mi sto nemmeno più occupando della casa, chè c'è la ddp.
oggi il nano piangeva, piangeva e piangeva, era una delle rare volte che lo fa. e io non riuscivo ad andare nella sua stanza per prenderlo in braccio e consolarlo. il papà paventa l'ipotesi più orrenda, che il mio latte non gli basti, che ce ne sia poco. basta questo per mandarmi in tilt, perchè se c'è una cosa che perlomeno va bene è l'allattamento.
ingoio anche questa.

volevo, voglio fortemente che qualcuno prenda me tra le braccia per cullarmi e consolarmi, che qualcuno mi nutra e mi metta a letto la sera.
invece arrancherò anche stasera fino alla fine della giornata, smangiucchierò qualcosa, metterò a letto il pupo e poi mi laverò e metterò il piagiama e leggerò due righe del mio libro e buonanotte, se la schiena lo consente.

credo di non essere mai stata così vicina a un esaurimento. ma non per modo di dire.
e la cosa peggiore è che, se lo confido a qualcuno, mi sento rispondere sempre che passerà.

sì, ma adesso?

venerdì 14 maggio 2010

Mi presento me stessa

La maternità fa venire a galla tante cose.
in questi giorni riflettevo su come, nei miei trent'anni di vita vissuta, ho spesso ceduto alla tentazione di assomigliare a qualcun'altra. io dicevo che era un sano spirito emulativo, ma la realtà è che, forse, è più facile copiare qua e là atteggiamenti e stili piuttosto che costruirsi il proprio e seguirlo fino in fondo. allora, che sia perchè ho avuto tanti modelli interessanti o perchè sono poliedrica ed eclettica, ho avuto il periodo grunge, quello bon ton, quello figlia dei fiori, quello zingaresco, ho avuto i capelli corti cortissimi e lunghi lunghissimi, la pelle diafana o abbronzatissima, sono stata ribelle, brava ragazza, fidanzata perfetta, giramondo, bugiarda, ingenua come un bimbo e talvolta pure un po' zoccola.

ma quando diventi madre non puoi più permetterti di assomigliare a qualcun altro. non hai modelli da copiare, perchè tuo figlio non è come il figlio del modello. devi fare i conti, finalmente, con te stessa.

ed ecco che da quando sono madre mi ritrovo di più. certo, l'inizio è (stato?) faticoso, e il cammino è lungo, però non c'è nessuno come tuo figlio a darti l'input per ricominciare, questo creaturino nuovo di zecca che pende dalle tue labbra e con cui costruire un vero rapporto, per-tutta-la-vita.
a volte ci sono ancora atteggiamenti che vorrei fare miei, ma se per caso cerco di metterli in pratica mi rendo subito conto che cozzano contro il mio stesso istinto materno da un lato, e con l'istinto animalesco del mio cucciolo, che è unico, dall'altro. cioè, per qualche fenomeno magico, dalla monade che eravamo ora siamo due entità distinte che si incontrano e si vengono incontro quotidianamente, e mai più in tutto il mondo e per tutto il tempo che verrà ci sarà un rapporto madre-figlio identico al nostro.

è vero che faccio tanto per mio figlio, ma... lui mi ha restituito me stessa... come se non fossi già abbastanza innamorata di lui...

giovedì 13 maggio 2010

La saggezza della pancia

Questa mattina ho portato il mio ometto all'ospedale dove è nato per fare l'ecografia alle anche. ho ripercorso il tragitto fatto mille pomeriggi da sola col pancione per andare al corso preparto, e quell'unica, meravigliosa volta per partorire, quel sabato mattina pieno di sole, con al volante il Papà agitato ma fermamente risoluto a portere il mio panzone da chi di dovere. ai semafori mi giravo a guardarlo e pensavo che era un miracolo averlo qui con me, quando per tanto tempo siamo stati un'unica cosa eppure non lo vedevo, non lo toccavo.

abbiamo camminato al sole, lui nel marsupio con la sua salopette, e io coi capelli in ordine e il trench e le ballerine e i cerchi alle orecchie (un cambiamento esagerato rispetto allo standard pigiama o tuta, manco a dirlo).
la dottoressa ha spannolinato il mio bambino cicciottone e l'ha messo prima su un fianco e poi sull'altro, gli ha applicato il gel e poi ha passato il sondino, e lui tutto raggomitolato si ciucciava il pugnetto e guardava lo schermo (su quello stesso lettino un mese prima che nascesse anch'io fissavo lo schermo col gel sulla pancia, mentre facevo un'ecografia e la flussimetria).
tutto ok - che belle anche! - anche questa è fatta.

...

stanco e provato dal caldo, dallo sballottamento, dal traffico (che te lo dico a fa') e dalla pappa che ha mandato giù a quattro palmenti appena tornati a casa, ora lui dorme nel suo lettino. io ho pranzato, mi sono riposata, ora controllo la posta con un caffè sul bracciolo del divano.

razionalmente mi ripeto che dovrei prepararmi per lo stramaledettissimo concorso, che sto perdendo tempo.
ma la pancia (quanta saggezza mi è rimasta, nella pancia, da quando ero incinta), il cuore, mi dicono che va bene così. che sono felice.
che ora, in questo pomeriggio tiepido, con il silenzio e la testa leggera e mio figlio addormentato con la boccuccia socchiusa, va bene così. e non bisogna chiedere troppo.

lunedì 10 maggio 2010

E che fai tutto il giorno?

La donna delle pulizie lavora al di là della porta della stanza in cui mi sono murata per cercare di lavorare. è di una lentezza esasperante. il pupolo sta qui con me e dopo appena 10 minuti di pisolino si è svegliato e reclama attenzioni. io non vorrei essere qui. a lavorare. vorrei essere fuori, mentre la DDP (oddio, un flash back! la Data Del Parto!!) fa il suo dovere con la sua flemma. vorrei essere al parco, da Io Bimbo, a Ponte Milvio, in libreria, al centro commerciale, ovunque fuorchè qui.
però dovrei lavorare.
per l'imminente concorso.
dovrei lavorare per l'imminente concorso al quale non voglio partecipare, in realtà.
dovrei lavorare per l'imminente concorso al quale non voglio partecipare ma al quale partecipo perchè...chi lo sa. perchè devo dimostrare a chissà chi che non batto la fiacca, che ce la posso fare, che mi impegno etc etc etc...
ma chi sarà mai questo fantomatico chissà chi che mi tiene chiusa in casa con un bimbo di due mesi e mezzo mentre vorrei uscire a godermi maternità e primavera?

perchè un uomo che prende una pausa dal lavoro (o non lavora affatto) è un affascinante sfaccendato o magari un ereditiere o un galantuomo malavitoso, mentre una donna nelle stesse condizioni viene banalmente relegata al ruolo di casalinga? e deve inventarsi mille alibi per giustificare il fatto che non porta a casa uno stipendio, come se non bastasse occuparsi di un figlio? (e della casa. io ho assunto una DDP da una settimana perchè stavo esplodendo, non riuscivo a stare dietro a tutto. passata la crisi, ricominceremo la nostra routine senza DDP).

vorrei saper descrivere la sottile crudeltà con cui le donne senza figli che incontro mi chiedono ah non lavori...e che fai tutto il giorno?.

lunedì 3 maggio 2010

Lunedì

Alle due e mezza del pomeriggio il pupone riposa, dopo un paio d'ore di lotta e di pianti, e la mamma sbracata sul divano pranzicchia col ronzio della lavatrice in sottofondo.

io ho un po' di cose da fare, tra cui incontrare a casa la signora che, se tutto va bene, verrà due o tre giorni a settimana a occuparsi della casa e a prendersi cura di me, che tra pupo, cani, pulizie, spesa, lavori vari e concorso sto andando alla deriva!

intanto il pupo sembra sempre più bello e grande. le tutine gli vanno strette e devo presto comprargliene altre per bimbi più grandi di lui. sta tanto tempo da solo sotto la palestrina, ha imparato a toccare gli animaletti penduli e ride come un pazzo portandosi le manine alla bocca guardandoli ondeggiare. dopo le poppate, in particolare dopo quella del mattino, inizia una mezz'ora di sorrisi e gorgheggi irresistibili che fanno sbellicare dalle risate me e suo papà. sta diventando ogni giorno più divertente e sveglio, e stare con lui è una scoperta continua.

è meraviglioso guardare il mondo coi suoi occhi.