venerdì 10 dicembre 2010

Vi ringrazio, siete tanto premurosi ma...

ATTENZIONE: POST ESTREMO

... sì, allatto ancora mio figlio...
... no, non vado ancora a lavorare...
... no, il Papà ed io non avvertiamo la pressante e non procrastinabile necessità di sbolognare il figlio al primo offerente per farci una cenetta romantica...
... il concetto di "pensare un po' a me stessa" a mio avviso non è unicamente assimilabile al procurarmi un nido che accolga mio figlio mentre io lavoro/cerco lavoro/vado dal parrucchiere...
... sì, ne vorrei un altro di figlio e non tra sedici anni)...
... sì, lo lascio giocare per terra un po' dovunque...
... sì, per nove mesi è stato con me e non ne abbiamo ancora abbastanza...

insomma, se non l'avete capito qui si abusa, a mio danno, del "pensa un po' a te stessa".
mi son fatta l'idea che per il resto del mondo pensare a se stessi significhi isolarsi dal contesto familiare in cui si vive per regalarsi episodi memorabili vuoi di lavoro, vuoi di shopping, vuoi di vita coniugale.
mi pare che a nessuno venga in mente che, quando si fa un figlio, molto se non tutto cambia. e che se si crea una famiglia, verosimilmente si cercherà di conciliare quel che si è e che si vuole con il resto dei suoi componenti, e questo non sempre per forza ma perchè lo si desidera.
nessuno mi pone la questione dal punto di vista economico, che è l'unico che valga la pena considerare, ma solo da quello sociale, trasmettendomi l'idea che una donna che accudisce il figlio
non è catalogabile,
non è inquadrata,
non è pertanto socialmente accettabile.
infine, non capisco questo accanimento a convincersi che la vita vera sia fuori di casa, magari in ufficio, oppure in un locale alla moda.
cioè, magari la vita vera per alcuni è questa, ma per altri no.

allora vorrei riuscire a rispondere con lucidità, al prossimo rompicojoni che mi viene a fare il predicozzo su come devo organizzare la mia esistenza, che, guarda caso, io traggo il massimo piacere dallo stare con mio figlio, e che se i sogni son desideri di felicità, io il mio desiderio l'ho già realizzato da un pezzo.

14 commenti:

  1. ma quanto son d'accordo!!
    la vita vera non è certo quella che vivo in ufficio, è il dopo, quando finalmente posso andare a recuperare la mia BambinaGrandeMeravigliosa!!
    E se potessi io la farei la mamma full time. Però c'abbiamo da pagare il mutuo. E fare il part-time, se me lo concedessero.
    Ecco
    pure se penso che a volte un po' di tempo per sè ci voglia, ma non per evadere dai figli, più per curarsi. Io quest'anno mi sono imposta 1 ora e mezza a settimana di yoga, e devo dire che sto meglio, e sto meglio pure con mia figlia. Però la mia è grande, quando aveva 9 mesi come il tuo non ci pensavo proprio a lasciarlo a terzi. Già l'ho dovuta lasciare per andare in ufficio, e non ti sto a dire quanto ho pianto, vah
    Ti abbraccio

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  2. La vita è quella che ti scegli (parlando di scelte e non di vie obbligate).
    Io solo a casa impazzirei. Se non potessi uscire ogni tanto per conto mio o col marito impazzirei.
    Non penso di essere una persona vuota o futile ma solo...IO.
    Io speravo tanto che qualcuno mi tenesse Belvetta ogni tanto per andare a fare la spesa SOLA perchè ne avevo bisogno, e non mi sono dispiaciuta di lasciarla al nido a 9 mesi. Anzi sapevo che avrebbe fatto esperienze splendide.
    Ma questa sono solo IO, non TU.
    E non c'è un meglio o un peggio.
    Ci sono solo persone e madri e ognuna è brava a fare quello che fa di lei una donna serena e quindi una mamma amorevole.

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  3. applaudo e mi preparo una risposta anch'io, perchè a volte mi spiazzano proprio..

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  4. D'accordissimo! Io adoro la normalità... non me ne importa niente della palestra... la parte migliore della mia vita è la mia famiglia... mio figlio e mio marito. Bebè l'ho mandato al nido quest'anno perchè devo andare al lavoro per il mutuo... altrimenti sarei stata volentieri a casa con lui... Quando ha iniziato l'esperienza del nido tutti mi guardavano allucinati quando dicevo che fino ad un anno e 9 mesi era stato soltanto con me e il padre...
    E ti dirò di più... più passa il tempo e più amo la mia banale routine... soprattutto quando sento certe storie ... e in questo periodo ne sento proprio tante!
    Un abbraccio

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  5. Approvo tutto quello che hai scritto. Anch'io sto benissimo così e non sento particolarmente la necessità di ritagliarmi del tempo per me, di cenette romantiche e uscitone con le amiche. Certo se capita l'occasione ne approfitto, ma davvero anch'io sto benone così, col mio bimbo appiccicato a me che quando siamo lontani mi manca.

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  6. senti io penso che in generale la maternità attiri proprio tutti i "consigli" della gente a sproposito. non c'è niente da fare. e da un lato lo vedo anche "giusto" se in effetti vivessimo in una società in cui i figli vengono trattati da bene comune e non da piattola che l'hai voluto e mò pedala (cosa che invece, appunto, è la realtà).
    detto questo io appoggio in pieno la posizione della libera scelta, ma ti assicuro che non basta la risposta pronta. vedrai che ti spaccheranno i maroni a oltranza, perché ogni volta sarà un interlocutore diverso e una tematica diversa.
    in particolare sul lavoro è vero: non sei inquadrata e la gente soffre a non avere etichette, che ci vuoi fare.
    io ho vissuto un percorso simile. poi ogni fase è diversa. io a oggi, sono contenta di avere la mattina per rimettermi a lavorare part time. e non solo per i soldi. ma se non avessi quell'asilo ci penserei un milione di volte.
    e mi piacerebbe, oggi, avere qualche momento da sola a fare cose tipo inventarmi una ricetta, andare a fare shopping o yoga DA SOLA. ma, ecco, un anno fa non ci pensavo neanche lontanamente. a volte poi non è detto che a certe cose non ci si arrivi comunque, ma magari ognuno ha i proprio tempi (come per l'allattamento, il distacco, il dormire nel lettone).
    in definitiva, io la mia vecchia vita non la rivorrei. a me piace stare insieme, tutti e tre. concepisco le vacanze se siamo tutti e tre. le domeniche e le serate. le cene e le passeggiate, per me sono tutti e tre.
    questo non significa che non mi piacerebbe (ma non acacde praticamente mai) che qualche volta, una volta ogni tanto, diciamo una volta al mese, andare a un cinema con mio marito, magari fare una cenetta a base di sushi e vino bianco, stare una notte fuori a parlare con le mie amiche storiche, ciucche e ridanciane. a piccole dosi, ma lo vorrei.
    non ce l'ho, e sono felice uguale.
    va be', ne è uscito un trattato...
    bacio

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  7. ma e' sparito il commento?!??!?!
    che nervi!!!

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  8. ah, no...
    ehheheh
    scusa, ti sto spammando il blog :)

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  9. ne parlavo ieri sera con una mia amica: lavoro, perché ne ho bisogno, ma ho avuto la gran botta di fortuna di trovare un part time. e niente, al momento, mi convince a rinunciare ai pomeriggi con mio figlio, alla merenda, alla passeggiata(quando c'è il sole), alle commissioni insieme, al bagno-cena-nanna che affronto quasi sempre da sola. a volte i miei tengono il bimbo, capita di rado, è successo lo scorso venerdì e mi godo molto soprattutto il non dovermi alzare e correre da subito. però quando non c'è penso sempre a lui. e non c'è ruolo sociale, uscita, o shopping che tenga. anch'io soffro male chi mi chiede cosa penso di fare. sto già facendo quello che voglio e più lo faccio più capisco che avrei dovuto farlo prima invece di stare a perdere anni dietro ad un lavoro bellissimo sì, ma sempre più stressante e sempre più precario. un abbraccio.

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  10. @ trasparelena: anch'io comincio a PENSARE di fare un po' di sport sistemando il pupo tra le braccia di qualcuno...ma ormai se ne parla dopo le vacanze!

    @ rocciajubba: infatti per me l'offesa consiste nel sentirmi dire costantemente che dovrei fare ALTRO, organizzarmi diversamente etc. il punto non è come fai la mamma, ma come gli altri ti percepiscono e se ti rispettano o meno per le scelte che fai.
    sono sicura che tu sei una mamma fantastica, perchè hai fatto quello che era meglio per te e per belvetta.
    io lo sarò (spero) se manterrò la coerenza come ho fatto finora...

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  11. @ ontheroad: poi mi fai sapere se te ne viene in mente una abbastanza incisiva... ;)

    @ Tatina: esatto, sono quegli sguardi ALLUCINATI che mi fanno imbestialire....se dicessi che ogni giorno chiudo mio figlio nello sgabuzzino a piangere per una o due ore si scomporrebbero di meno.

    @ Piccolalory: eh lo so che con te c'è un'affinità speciale su questi argomenti... ;)

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  12. @ Lizzina: un'altra che mi capisce! :))

    @ caia: se posso essere schietta, io la soluzione che hai trovato tu te la invidio proprio. per me sarebbe il massimo.
    perchè da quando sono madre ho completamente smarrito (possibile che l'abbia avuta?) la voglia di stare in tribunale o in studio fino a sera tra fascicoli e scartoffie varie.
    non me ne fega proprio più niente, anzi, sarebbe un ostacolo mostruoso all'unione con mio figlio.
    solo che qui a roma è difficilissimo, almeno per me, trovare un lavoro da fare a casa ( e ne ho mandati di cv....eeeeh!)

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  13. @ mammamaggie: ma quelli che ti chiedono cosa pensi di fare ti vorrebbero impegnata in qualche missione spaziale? no perchè lavori, stai con tuo figlio, pensi a tuo marito....che altro vogliamo metterci??

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E' bello scambiarsi le opinioni...o anche solo farsi un saluto... Grazie!