mercoledì 7 luglio 2010

Assecondare la vita. Di scelte e concorsi lasciati perdere

Riesco a scrivere un po' approfittando di quest'ora di pace. il nano dorme ancora, stroncato da una doppia poppata, e la ddp non è ancora arrivata.
ho già portato fuori i cani e fatto colazione, e la casa non è ancora un forno.

guardo mio figlio dormire, innocente e beato, nella bambagia dei suoi 4 mesi e rotti di vita intensa e tenera. mi fa effetto pensare che neanche 5 mesi fa era ancora nella mia pancia, silenzioso e nascosto ai miei occhi che, oggi, sono pazzi di lui.

lo guardo dormire e penso alle scelte che ho fatto.
perchè oggi avrei dovuto essere, secondo i piani fatti all'inizio, da un'altra parte di questa città, a fare un concorso importante. un concorso che ho rinunciato a fare perchè non ho avuto tempo e testa per studiare. perchè non mi sentivo di lasciare per 4 giorni il piccolo, nè di assentarmi "mentalmente" per tutte le settimane precedenti.
sentivo che lui aveva bisogno di una mamma presente e dedita a lui.
sentivo che mi sarei pentita di ogni istante, ogni capriola, ogni gridolino persi.
sentivo che mi stavo facendo una violenza, a continuare a stare sui libri mentre la sua vita scorreva alla velocità della luce, tanto veloce che anche così fatico a starci dietro, a volte.
sentivo che una scelta andava fatta, seguirlo e godermelo appieno o abdicare temporaneamente al ruolo di madre e fare la donna ambiziosa (pure con tutti i "ma lo faccio anche per lui").
sentivo, infine, che non ne valeva nemmeno la pena.

così eccomi qui.
ancora stropicciata da un risveglio che mi ha ricordato subito che giorno fosse. mentre nel buio fresco e silenzioso della camera allattavo il piccolo che ad occhi chiusi faceva scorrere la manina sudata sulla mia pelle, ho pensato "a quest'ora potevo essere in fila all'ingresso con le altre migliaia di candidati, sudata, impaurita, affannata, a sentirmi tutto fuorchè una madre, a coltivare un'ambizione, a dirmi che nulla è cambiato, sono sempre la stessa".
ma non sono la stessa. e TUTTO è cambiato. almeno per ora.
e non mi dispiace nemmeno.
ho capito che sto solo assecondando la vita.
la vita mi ha fatto crescere.
mi ha fatto incontrare il mio compagno, Lui, e ci ha fatti innamorare.
mi ha fatto andare a vivere con lui, cambiare città, rimettere in discussione le mie convinzioni di ragazzina cresciuta nell'agio.
mi ha fatto restare incinta il tempo di dire "e se facessimo un figlio?".
e mi ha regalato questa perla meravigliosa, quest'ometto irresistibile che continua a dormire come se avesse capito che la mamma ha bisogno di buttare giù quello che sente.

penso alle persone che conosco da una vita, che quando torno a casa mia e le vedo, dopo tanti anni sono sempre le stesse.

così ho maturato la convinzione che la vita va assecondata, avendo rispetto dei tempi propri e degli altri. e delle proprie scelte. sono cambiata, sto cambiando, e non solo non ne ho paura ma guardo con stupore questa nuova me che si barcamena nella sua esistenza nuova di zecca. che ha imparato a prendersi cura di un neonato. che ha imparato ad amare incondizionatamente. che ha affrontato i nove mesi di gravidanza come una sfida personale contro l'ipocondria e le paure irrazionali, VINCENDOLE.

ora che ho scritto, anche se molto avrei ancora da dire, sto meglio. ho fatto chiarezza in me.
ci saranno altre occasioni, altri treni, altre scelte.
altri momenti, altre stagioni.
io, stavolta, saluto tutti e mi allontano col mio fagotto in braccio, incontro all'estate, alla vita, all'amore puro.

:)

10 commenti:

  1. E io che uno di quei tremendi concorsi l'ho fatto e passato, ti posso assicurare che quella sensazione di pienezza (che suona tanto vicina al "ho fatto finalmente il mio dovere e mi sento a posto con la coscienza!")che pensi ci sia dietro dura giusto il tempo dell'euforia..insomma, sarà banale, ma io ti invidio e sento le farfalle nello stomaco,ma per la tua di pienezza.
    Goditi questo momento, davvero.
    sara

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  2. Vedrai che c sarà un tempo per tutto...riuscirai a riapropriarti di alcune cose senza mettere da parte tuo figlio..magari farai salti mortali per poter fare tutto ma ne varrà la pena..

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  3. @ sara: grazie del sostegno...chissà se anche per me durerebbe poco l'euforia, chissà...!di che concorso si tratta, o almeno in che ambito??

    @ valentina: è quello che mi sto ripetendo in questi giorni, che c'è un tempo per tutto. e in effetti è così. mi piace pensare che, proprio per questo, non di una rinuncia si tratta ma di una SCELTA tra due strade.
    mah. :)

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  4. Parlo dell'esame da avvocato e, leggendo quello che scrivi di te, direi che non devo aggiungere altro..mi sa che sai già bene di cosa parlo!!!
    :-)

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  5. che bello sentire qualcuno che dice: sono cambiata e va bene così.
    è quello che penso anch'io!
    in bocca al lupo!

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  6. cara io uno di quei concorsi (ricercatore universit) l'ho fatto 2 giorni dopo il viaggio di nozze, tanto per renderti l'idea...ci credevo, ci speravo tanto, ci avevo investito tanto. Il posto è andato a un altro "politically" messo meglio de mè! E' stata talmente una botta, una delusione ,uno strappo dentro che ho dato un taglio a tutto. Ho lasciato università, ho buttato alle spalle 7 anni di ricerca, pubblicazioni. Ho cambiato.
    Ma proprio cambiato!
    Ho investito in una cosa che chissà forse andrà bene, o forse male, ma che mi permette, fortunatamente di lavorare col cuore, non solo con la testa. Dove c'è stato posto anche per la faticosa ricerca di Vi.
    Sì la vita va assecondata e anche un pò giocata. Per ogni porta che si chiude ce n'è davvero un'altra che si apre.
    Ricordo che ero talmente sotto pressione, alla fine che scrissi queste parole ( conservo tutto in un diario): "cosa te ne farai di una mamma arrabbiata e triste, frustrata e nervosa? ...ma no, a te non serve la mia laurea, il mio dottorato, non servono concorsi o punteggi per conquistare il tuo cuore. A te servirà il mio sorriso e la mia serenità. E questo mondo non me lo da più. Sono certa che capirai la scelta della tua mamma..."
    Boh, non so ma mi andava di condividere con te questa cosa.
    un bacio

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  7. Con un bimbo è tutto diverso. E per quel che mi riguarda, è meglio così. Dopo 5 anni passati a rincorrere il lavoro dei sogni, a farlo mettendolo avanti a tutto, a vivere senza mai poter programmare neppure una visita medica, con tutte le soddisfazioni e l'insostenibile tensione che ne ricavavo, da quando ho saputo di essere incinta ho scelto di fermarmi. E sto bene. Dopo il parto ho avuto la fortuna di potermi mettere in stand by, anche se so perfettamente che se dovessi riprendere il mio lavoro ripartirei da parecchi passi indietro. Ma ne ho trovato un altro, per quanto temporaneo, favolosamente part time, affine alla mia occupazione precedente, che mi permette di avere un piccolo reddito e di godermi comunque il mio piccolino. è tutto molto diverso, ma preferisco così. Sono molto diversa e sono felice di essere diversa. Un abbraccio a tutte.

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  8. @ polly: grazie del passaggio! sì sta diventando di moda disperarsi per restare sempre le stesse "fancazziste" o donne in carriera. noi no però. a presto

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  9. @ Bemz: finalmente torni da queste parti :) :) :)
    questa tua storia non la conoscevo. le parole del tuo diario (anch'io ne ho uno, da sempre!) sembrano quelle della mia coscienza.
    grazie per averle condivise

    @ MammaMaggie: a questo punto, un impiego part time è quello che vorrei anch'io. nel decidere se partecipare o no al concorso mi sono detta, tra l'altro, che un lavoro che mi impegnasse 24h al giorno non potevo permettermelo....emotivamente non avrei retto. non sono più quella persona che voleva SOLO QUELLO dalla vita.
    in futuro vedremo, ma per ora voglio solo godermi mio figlio :)

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  10. A volte leggendoti, leggo una serenità e una pienezza che invidio (nel senso buono!) perchè io seppur innamoratissima del mio pulcino non riesco a provare!!
    ormai ho ripreso a lavorare da 6 mesi e da un primo momento di botta per aver capito che la collega mi aveva fatto le scarpe ora mi sono ritagliata la mia fetta di lavoro ed è praticamente un'intera torta. ora poi lei è in viaggio di nozze e faccio pure il suo di lavoro. sto 8 ore a impazzire e correre su 3 pc e 2 uffici e quando esco da qui praticamente vorrei andarmi a riposare...e invece trovo dei nonni esausti e incavolati (per la troppa stanchezza!) che vogliono scaricarmi addosso tutti i malumori (come io voglio scaricarli a loro, forse!) e non faccio altro che litigare con tutti.
    poi invece ci sono momenti come ieri, che il mio piccolo pulcino ha voluto stare sempre con me, buono buono, ho cenato con lui in braccio che si faceva mangiare di baci e talvolta me ne dava e allora dico "La vita è bella". ma sono spot...solo spot...sto sempre arrabbiata con il mondo!!!

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E' bello scambiarsi le opinioni...o anche solo farsi un saluto... Grazie!