lunedì 6 giugno 2011

Caro Papa, vuole venire a cena a casa nostra?

stanno cambiando molte cose. apparentemente tutto è identico a se stesso, ma io annuso il cambiamento, appoggio l'orecchio a terra e sento il galoppo della rivoluzione, che forse rivoluzione non sarà, ma qualcosa accadrà. in questo ingresso dell'estate molte cose stanno sbocciando, sentimenti addormentati, consapevolezze, la mia vita è piena di risvegli.
sto riprendendo possesso del mio corpo, di me stessa, e mi sono accorta che basta poco, basta pensare "ci sono anch'io, questo è un corpo, non è un robot che cucina/pulisce/accudisce/ama".
mi stiracchio in questa vita semplice e non, e mi sento abbastanza bene da accantonare, per un momento, le solite rogne.
la mia maternità, anch'essa è uguale e diversa. sono sempre la solita, ma, paradossalmente, proprio ora che sto metabolizzando definitivamente i primi 15 mesi di mio figlio e il fatto che Sono Una Madre (e lo sarò Per Sempre), proprio ora, dicevo, mi affranco dal mio ruolo. magari per brevi momenti, ma lo faccio. mi accorgo che basta pensare, per essere. e a me è sempre più chiaro, evidentemente lampante, cosa voglio essere.
allora è curioso che, esattamente nel momento in cui mi sento anche donna oltre che mamma, e ne gioisca, mi sembri così evidente il mio desiderio di avere un altro bambino. semplicemente, mi dico, ho lasciato fluire le energie, che finora stavano concentrate e chiuse col respiro trattenuto, e la magia (del sentire quel desiderio meraviglioso prendere spazio e forma nel cuore, del prepararsi a quel che verrà) si ripete.

chissà cosa succederà.

con le trattative per un lavoro ipotetico in corso, con i progetti di vita a mezz'aria, possibile che non sia il mio il torto, quando dico che progettare una nuova vita ha la priorità assoluta? possibile che questo bisogno che sento, che sentiamo il papà ed io, come un richiamo antico e invincibile, come una sorta di missione irrinunciabile, ma prima ancora, come qualcosa che ci costruirà come persone e come coppia, sia meno importante di altro? finora mi sono detta che ognuno è fatto a modo suo, e forse è la cosa più giusta.

la verità è, sicuramente, che per desiderare essere una famiglia occorre qualcosa. non so se è senso di responsabilità, amore per la vita, amore per il proprio compagno/a, probabilmente è anche tutto questo.
perciò, quando proprio in questo momento della mia vita sento dire che al di fuori del matrimonio non esistono vere famiglie, un po' me la prendo. cos'è un matrimonio, al confronto dell'impegno quotidiano per tenere insieme una famiglia? chiedo scusa alle persone praticanti e più "ortodosse" di me, ma io non voglio offendere, semplicemente non capisco.
lo inviterei, il santo Padre, a cena a casa nostra. a vedere come preparo la cena per mio figlio, dopo avergli fatto il bagnetto, come ceniamo tutti e tre insieme seduti a tavola, ridendo per le sue marachelle, e come il piccolo di casa si fa serio quando noi grandi parliamo tra noi. gli parlerei, per spiegargli cosa prova una donna quando desidera un figlio, quando fa i calcoli col suo compagno sul come/dove/quando avere un bambino, quando accoglie un'altra vita in sè, anche se non ha la fede al dito.
lo so che le cose che dico sono terra-terra rispetto ai ragionamenti di un uomo di Chiesa, ma proprio per questo non le sottovaluterei.

ché il mondo è fatto di piccoli e grandi progetti, e di gente che lotta tutti i giorni con la realtà.

10 commenti:

  1. Nuvole, anch'io non lo capisco come si possa dire una cosa dl genere. E anch'io spesso penso, ma se venisse qui in mezzo a noi come potrebbe dire che noi coppie di fatto siamo una minaccia per la famiglia? Che la digreghiamo come concetto. Non so.
    Ovviamente, e anch'io chiedo scusa a chi è più praticante di me, è solo una questione di controllo. Chi sceglie e meno controllabile di chi subisce.

    P.s. nota personale a piè commento. Anche a me è successo e succede. Più respiro la libertà più avrei voglia di un altro bimbo. Ma le cose qui non sono così semplici.

    Ti abbraccio!

    RispondiElimina
  2. Ne parlavo proprio ieri sera col mio compagno, un po' me la sono presa anch'io. Non penso sia la religione o una cerimonia o una fede al dito a fare la differenza tr una famiglia ed un'altra.

    RispondiElimina
  3. Concordo con te....non avere una fede al dito non vuol dire essere una famiglia disgregata...si fanno le stesse cose che fa un famiglia nata da un'unione religiosa...

    RispondiElimina
  4. è bellissimo ciò che tu dici a proposito del desiderio di una nuova maternità...è ciò che a distanza di dieci mesi dalla nascita del mio patatino sento anche io, e non avrei saputo descriverlo meglio....per ciò che concerne le parole dette dal Papa, hanno suscitato "scandalo" tra i laici...ma invito ad una riflessione...ossia l'utenza a cui spesso si rivolge il Papa seppur universale, non è tutta fatta di persone come te, che hanno buon senso, sani principi e che sono famiglia nonostante non abbiano una fede al dito, come dici tu...ci sono persone che non hanno buon senso, che non hanno punti di riferimento, cultura, principi e valori e spesso per queste persone la religione è l'unico punto fermo a cui far riferimento. Per questo credo che sia importante sempre contestualizzare ciò che viene detto in maniera generica dall'esterno...sono certa che esistono esempi molto positivi nel mondo laico come in quello cattolico e viceversa. Ma dobbiamo avere l'intelligenza di non sentirci sempre chiamati in causa per fattori istituzionali perchè quello che viene messo in discussione non è il nostro modo di essere famiglia ma il concetto di famiglia che spesso, in casi putroppo tristi ma reali, non si sa nemmeno cosa voglia dire.
    Non so se sono riuscita a spiegarmi, io sono cattolica, ho avuto il dono della fede e per questo mi ritengo fortunata, ma sono anche molto critica in generale e per questo cerco sempre di trarre quanto può essere di insegnamento per me e per chi amo da quanto spesso proferito con parole altisonanti. Se tu incontrassi un padre con tre donne con le quali da ognuna ha avuto due figli, due donne delle quali hanno a loro volta altri due bambini da due uomini diversi...ecco, e questa cosa sai che porta inevitabilmente disordine affettivo e psicologico in almeno tre dei bambini in questione o se avessi come alunna una ragazza che cade in crisi perchè è la quarta volta che la mamma cambia compagno al quale lei si è affezionata come ad un padre...bè, non spenderesti una parolina appellandoti quanto meno al buon senso per evitare sofferenza? Qualcuno, come te, sa darsi delle regole e seguirle e sa essere famiglia sempre e comunque, qualcuno ha bisogno di regole perchè non è in grado di "autogestirsi" o se lo fa non tiene conto dei bisogni di altri esseri viventi, quali ad esempio i figli...
    Spero di non averti tediato ma è importante riflettere sul fatto che non siamo tutti uguali ...baci Potolina

    RispondiElimina
  5. @Nuvole lo sai, sono cattolica, frequento il Gruppo Famiglie e faccio la catechista.
    Ho tanti amici non sposati che hanno bellissime famiglie e altri che non sono nemmeno battezzati e non per questo sono cattivi compagni o cattivi genitori..sono splendidi.
    Ma per un cattolico la famiglia è altro.
    Sono onesta fino in fondo? Per me il matrimonio civile non ha senso! Sposati o conviventi per lo Stato dovrebbe essere lo stesso.
    E' un patto fra due persone, un contratto, un accordo e che ci siano due fedi al dito o no per la società civile dovrebbe essere lo stesso.
    Il matrimonio ha un senso in un contesto di fede dove all'interno della coppia si è non più in due ma in tre (o cinque come dico visto che il Capo è 3in1 pacchetto unico!).
    Per un cattolico (e quindi a maggior ragione per il Papa) non c'è famiglia se non c'è Dio in mezzo alla coppia. La coppia celebra il sacramento del matrimonio "con l'aiuto di Dio".
    Non si può pretendere che il Papa dica che tutte le famiglie sono uguali perchè per quanto amore ci sia fra due persone la famiglia cristiana è qualcosa d'altro.
    Che non è meglio o peggio ma è "altro".
    Il mio matrimonio lo sai ha (di nuovo) problemi ma ti dirò che la croce che porto al collo, il messaggio che devo dare ai miei ragazzi, a mia figlia, la preghiera...sono un aiuto fondamentale. Sono quello che mi impedisce di dire "Beh allora vaffanculo!" e mi fa restare lì.
    Tu dirai che allora sono ipocrita e che questo lo può fare chiunque...beh io dico di no.
    Perchè se sei in due e la tua forza viene meno prima o poi molli.
    Ma come è scritto nella Bibbia "Una corda a tre capi non si rompe così presto". Io ho messo uno dei capi di quella corda in mano a Nostro Signore e la corda regge. Così io ho e mio marito abbiamo il tempo di rinsaldare gli altri due pezzi.

    RispondiElimina
  6. mi sono dimenticata di scrivere una cosa, ossia che il Papa non parla a tutti ma a tutti i cattolici, per cui dà indicazioni a chi sceglie di seguire la dottrina...non capisco perchè tanti laici si sentano toccati da quello che dice il Papa avendo scelto di non seguire gli insegnamenti della Chiesa. Questo per ribadire che ognuno è libero di scegliere la propria guida spirituale, perchè arrabbiarsi? E' come se il Dalai Lama dettasse delle regole per i propri seguaci...a me non me ne importerebbe un accipicchia di niente perchè non l'ho scelta nè come religione nè come filosofia di vita...un abbraccio!

    RispondiElimina
  7. @ Owl: non so cosa intendi per "non semplici".. anche qui non sarebbe una passeggiata di salute! però mi piace che condivida il mio pensiero sulla questione

    @ Lizzina, Valentina: la differenza la fa l'amore e il senso di responsabilità. da avvocato civilista ho visto tanti di quei genitori sposati usare i figli per farsi del male a vicenda che ho pensato che forse il matrimonio a volte dà alla testa, nel senso malevolo del termine!

    RispondiElimina
  8. @ Potolina: su molte cose ti do ragione. però non credo che il Papa si riferisse agli "sbandati". credo intendesse dire, proprio, che le famiglie sono tali se c'è un legame anche religioso, perché é Dio che ci crea e che ci unisce.
    inutile dire che non lo condivido, pur non essendo atea, anzi.
    capisco anche, comunque (purtroppo), che un uomo di Chiesa non possa dire altrimenti..

    @ Mammachetesta: grazie per il tuo bel commento. lo sento molto "tuo", molto sentito. solo non condivido l'idea che il matrimonio civile non abbia senso. non ha senso religioso, ma per due persone che non vogliono sposarsi in chiesa significa prendere comunque un impegno importantissimo davanti allo Stato, e non è la stessa cosa che stare insieme giorno dopo giorno e vedere come va.
    ammiro la tua forza nel difendere il tuo matrimonio anche se non va sempre bene. spero che la tua fede ti dia sempre questa serenità, te lo meriti.
    un abbraccio.

    RispondiElimina
  9. Infatti Nuvole, sono testimone ogni giorno di persone che usano i figli per ferirsi una volta finito il loro matrimonio. Situazioni che mi fanno venire una gran rabbia...

    RispondiElimina
  10. a rischio di apparire qualunquista, devo confessare che ormai son convinta di una cosa. e cioè che da certe posizioni privilegiate (e di potere, per quanto solo relativamente politico) è impossibile comprendere davvero a fondo la realtà. senza offesa per il Papa. e con tutto il rispetto che porto ai cattolici.

    RispondiElimina

E' bello scambiarsi le opinioni...o anche solo farsi un saluto... Grazie!