martedì 13 novembre 2012

Con un figlio in ospedale

Inizio subito dicendo che ne siamo usciti, per fortuna.
E che si è trattato di sei giorni, quindi un periodo abbastanza breve (anche se vorrei sollecitare tutti coloro che dall'alto della loro sportività minimizzano la cosa a provare a mettersi nei panni di un bambino di due anni e mezzo che di colpo si trova a passare i giorni e le notti in ospedale)
Pupone ha avuto un brutto broncospasmo, che per chi non lo sapesse è una reazione anomala di chiusura dei bronchi per la sollecitazione di un virus; i bronchi si chiudono sempre di più fino a rendere estremamente difficoltosa e dolorosa la respirazione, nel nostro caso il bambino era diventato cianotico e siamo corsi al pronto soccorso. perchè non l'abbiamo portato prima? perchè il pediatra, visitandolo, aveva minimizzato e prescritto delle supposte assolutamente inutili.
Insomma, diagnosi di bronchite asmatica, lastre, analisi del sangue, ossigeno, cortisone, antibiotici, flebo per sei giorni, aerosol.
Pupone con ogni probabilità è allergico a qualcosa che scatena questa reazione anomala dei bronchi, a breve farà le prove allergiche.

Avere un figlio in ospedale è un'esperienza delle peggiori per un genitore. io passavo le notti e le mattine con lui, poi mia suocera mi dava il cambio per qualche ora il pomeriggio per permettermi di stare con la bambina (che nel frattempo aveva la febbre e il raffreddore anche lei). il papà era, tanto per non farci mancare niente, a 600 km da roma per un'operazione fissata mesi prima.
io piangevo con pupone, non appena messo il piede nel corridoio, quando dovevo andarmene, perchè la sua disperazione era così autentica e straziante che mi sarei strappata un braccio se fosse potuto servire a qualcosa. piangevo in macchina mentre mi allontanavo dall'ospedale, e piangevo in macchina dopo aver lasciato la nanetta a casa, a passare un'altra notte senza di me, senza il suo latte.
piangevo quando, avvicinandomi a piedi all'ingresso dell'ospedale dal parcheggio, scorgevo la finestra della sua stanzetta illuminata e me lo immaginavo lì, sul lettino,in pigiama, coi cartoni alla tv e il musetto triste.
piangevo per sfogarmi, per non avere accumuli di ansia che rischiavo di sfogare insieme a lui, rendendogli tutto ancora più sconvolgente.

ok, è passato.
e ok, tutto sommato ci è andata bene, anche se sentirsi dire che "il bambino è arrivato al pronto soccorso in pessime condizioni" non è cosa che si possa sentire e dimenticare facilmente.
ma quest'esperienza mi ha spalancato gli occhi e fatto capire quanto può essere grande l'amore per un figlio, che mi ha fatto trovare risorse inaspettate, e quanto sia fragile un bambino, per quanto sveglio e simpatico sia nella vita di ogni giorno.
ancora una volta, mi ha dato prova di chi sia davvero capace di aiutare in modo disinteressato, e chi invece va sollecitato, invitato e infine pregato perché venga in soccorso, ma questa è un'altra storia.

Con tutta probabilità pupone avrà delle ricadute, magari non "al primo germe che incontrerà", come mi hanno detto i pediatri al momento di dimetterlo, ma nel corso dell'inverno gli ricapiterà di stare male, e possiamo solo tenere a portata di mano il fido aerosol e il cortisone per tamponare e bloccare le crisi. per il resto, un po' di sana prevenzione come scrive anche caia, manco a farlo apposta.

e speriamo che crescendo, fortificandosi, non ne debba più soffrire.

16 commenti:

  1. che brutta esperienza che avete passato!! ti abbraccio forte;-))

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  2. L'ospedale è un'esperienza difficile per i bambini e i suoi genitori. E' una pena vederli in quei letti, lontano da casa, senza poter far nulla se non aspettare che qualcuno ti dia notizie.
    Speriamo che non succeda più al tuo bambino. :)

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    1. speriamo davvero...abbiamo appena avuto una ricaduta ma per fortuna abbiamo "tamponato"...

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  3. oddio, nuvole, ho ancora i brividi alle gambe...
    era proprio quello che intendevo: passandoci e' un inferno.
    certo, ci sono cose peggiori, certo, poi passa, certo, e' tutto finito, ma quei giorni sono stati sei anni, immagino e i segni, almeno su te, mamma, li lasciano eccome.
    ti abbraccio forte, nuvole, e vi faccio tanti auguri perche' non accada mai piu'!

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  4. Non ci voglio neanche pensare.
    Anche a me è capitato l'anno scorso, un bruttissimo broncospasmo, ma il pediatra è stato in gamba e l'abbiamo bloccato in tempo. Ma ricordo ancora il panico.
    Un abbraccio forte.

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    1. figurati che io col mio pediatra ancora non ho parlato.
      voglio sbollire perchè sennò me lo mangio...

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  5. caspita ... un grande abbraccio!

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  6. mi unisco all'abbraccio collettivo, chissà che pena quei giorni per il tuo cuore di mamma...

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  7. Un abbraccio anche da me. Ho sperimentato con Letizia e non oso immaginare come sarebbe stato dividersi, con due figlie. Domanda sciocca: non è che fate uso di eucalipto negli umidificatori o pomate per il raffreddore? Mi hanno detto che possono provocare broncospasmi.

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    1. no piccolalory, nessuna delle due.
      ma ora che me le hai segnalate me ne terrò ben alla larga!

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  8. che esperienza terribile, mi spiace un sacco, ma sono contenta che siete tornati a casa

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  9. Ho una amica con un bimbo di 6 anni che ha avuto questo problema ormai risolto x fortuna ed un' altra con bimbo di 4 anni che soffre di questi broncospasmi, il bimbo ha allergie alimentari :proteine del latte e uovo, ti auguro che dagli esami risulti tutto negativo xchè davvero è brutto quando un piccino ha questi problemi.
    In bocca al lupo .

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