ieri pensavo a come si diventa la madre che si diventa.
cioè.
pensavo che molte, moltissime delle cose che ho fatto in vita mia, le ho fatte, se ci rifletto adesso, a emulazione/riassunto/imitazione di qualcosa che avevo visto o sentito, oppure come reazione a qualcosa che avevo subito, o ancora per rincorrere un ideale che non mi rappresentava veramente.
che poi è quello che fanno gli adolescenti, e io riconosco di essere stata (il passato prossimo ci sta tutto) un'adolescente tardiva, cresciuta nella bambagia, con due genitori che hanno fatto di tutto per sottrarmi (ora mi rendo conto che, pur in buona fede, sbagliavano, e di quanti danni mi abbia provocato questa protezione) alle difficoltà e alle asperità della vita. neanche la morte di mia madre ha cambiato questo stato di cose, perchè mio padre ha preso me e mia sorella e ci ha strette ancora di più, pur con la sua esemplare discrezione, nel suo mondo dorato e sicuro.
poi sono successe non TANTE cose, ma quelle due o tre che hanno fatto la differenza: mi sono innamorata di una persona NUOVA, sono andata a convivere in un'altra città, ho avuto un figlio.
dal momento in cui ho saputo di essere incinta ho capito che avrei affrontato tutto senza il cordone protettivo di mamme, zie, cugine e amiche che in genere accompagna le donne in tutti i passi di questo cammino, che siano le analisi, gli acquisti per il bambino, le visite di controllo, gli schizzi degli ormoni.
c'era il Papà, certo, e non si è mai risparmiato, però come DONNA ero sola, senza paragoni da fare, consigli dell'ultim'ora, mani da stringere mentre mi bucavano il braccio per l'ennesima volta (e Dio lo sa quanto ho patito...) e quando andavo a ritirare i referti (idem).
per non parlare delle prime settimane col neonato, a casa. col dolore, la paura, le mastiti.
insomma, sono diventata la madre che sono da sola. ce l'avevo scritto pari pari nel dna, un nocciolo nascosto da sempre di quel femminino selvaggio di cui la mia adorata Pinkola Estes parla tanto, e che finalmente si svela per quello che è. istinto, istinto, istinto. e così è avvenuto tutto.
forse altre donne calcano le orme della propria madre, o della persona che le ha cresciute, forse altre donne fanno diversamente, ma io sono venuta su come un albero isolato in una radura, senza appoggi, senza modelli di riferimento, e piano piano ho messo su i miei rami e le mie foglie.
certo, a volte ho ritrovato in me gesti di mia madre, come la carezza sulla fronte dopo aver rimboccato la coperta, o il bacio sugli occhi...
la maternità ha svelato finalmente molti lati del mio carattere che erano sepolti sotto gli strati di atteggiamenti non miei e di riassunti di altre cose, di altre persone, e non ultimo sotto le frasi lapidarie con cui gli altri mi hanno "descritta" fin dall'infanzia (è tranquilla, è mite, è timida, è studiosa, è troppo testarda, non è dolce anzi è dura, non è affidabile, è fragile), cose di cui finora non ero riuscita a liberarmi.
così ho scoperto, osservandomi io stessa per la prima volta, di essere materna nel senso proprio del termine, protettiva come un animale, tenera, non troppo ansiosa, propensa alla libertà di mio figlio e a farmi da parte se serve, gelosa, accudente, emotiva al cubo, sicura, SICURA di me e del fatto mio, tanto da non chiedere mai consigli se non per il gusto di chiacchierare di neonati con una zia affettuosa o con un'amica mamma anche lei.
ora, che pure sono appena all'inizio, ancora, del cammino, posso dire che mi piace quello che sono diventata, o meglio, quello che si sta svelando di me stessa. mi piace ancora di più che per la prima volta sono IO, nuda e cruda, senza contaminazioni.
per questo, quando qualcuno più o meno velatamente avanza critiche o elargisce consigli non petiti, io sorrido e vado avanti. non mi offendo, non mi arrabatto sul perchè mi abbiano detto una certa cosa, le mie impalcature reggono e io non mi trovo di botto a dovermi interrogare su cosa sia meglio fare.
è, alla faccia di tutti i presupposti secondo cui una donna si realizza solo sul lavoro, la parte più bella di me, quella più sincera e forte, e sta contagiando anche le altre.
in assoluto, la cosa più entusiasmante che mi sia mai capitato di fare.
Che bello!
RispondiEliminaDovrebbe essere concesso a tutte.
Credo sia immensamente più faticoso, ma anche che ilr isultato sia più sereno.
tutto quello che hai scritto è bellissimo! e lasciatelo dire...invidio un po' tutta questa forza (pagata con tante fatiche) e questa maturità! suona vecchio e convenevole, ma lasciamelo dire : ti stimo davvero!
RispondiEliminaSono completamente d'accordo con te! Anche io sono nata quando è nato il mio bimbo. E sono nata una seconda volta col mio secondo bimbo. Sempre mamma ma mamma diversa. Sempre io, ma un'altra rispetto a quella eritrofobica incazzosa che ero anni fa. Sono molto meglio: sono galla e sicura di me. Stanca, con le tette cadenti, ma irrimediabilmente innamorata e felice.
RispondiEliminaMi piace quello che scrivi... condivido... ognuno di noi è il frutto di ciò che ha vissuto, di chi ha avuto vicino e di chi non c'è stato... e se nella vita di tutti i giorni senza bimbi spesso non ci si faceva caso... quando nasce un bambino nasce anche la mamma... una persona nuova tutta da scoprire... spesso per la stessa mamma! E così ci si sofferma a pensare molto di più di quanto si sarebbe immaginato prima!
RispondiEliminaUn abbraccio!
Meraviglioso.
RispondiEliminaDavvero, hai scritto qualcosa di molto bello, che sintetizza la storia di tutta una vita, una vita di donna.
Anch'io mi sto scoprendo piano piano. Una persona nuova, un po' chioccia, un po' pigra, molto amante della routine. E capace di tantissima felicità solo a guardare il mio bimbo. Ti abbraccio.
RispondiEliminaciao, stamattina sono capitata per la prima volta qui...
RispondiEliminabellissimo post, mi è ronzato in testa tutto il giorno
grazie, grazie a tutte!!
RispondiEliminache bello avere i vostri riscontri, puntuali e mai scontati!
@ Cocchina: è molto bello quello che mi hai detto, e proprio perchè suona così "vecchio". sono parole d'altri tempi, un po' dimenticate. grazie.
@ Stima di Danno: che nick fenomenale! ;)
grazie del passaggio e del bel commento, verrò a trovarti presto.
Che bello il tuo post: è da ieri che ho questa pagina aperta e finalmente riesco a leggerti con l'attenzione che meriti.
RispondiEliminaMi riconosco moltissimo nelle tue parole, e, onestamente parlando, poche volte ho avuto il coraggio di pronunciarle ad alta voce, quasi che sentirmi sicura di me e 'naturale', potesse essere un dispetto nei confronti di altre mamme.
Mi fa tanto piacere conoscere il tuo blog attraverso queste parole, invece, e sono contenta che sia successo.
mammafelice, grazie delle bellissime parole, non sai quanto piacere fanno...!
RispondiEliminabenvenuta e torna presto!