lunedì 28 gennaio 2013

Voglio andare a vivere in......Sardegna!!!

Si dice "stai attento a desiderare qualcosa, perché quel qualcosa rischia di avverarsi".

Io ne desidero e ne ho desiderate tante di cose, ma ultimamente (leggi: negli ultimi due anni) avevo un pensiero fisso: andare via da Roma.
Io in questa città non ho messo radici, non ci sono riuscita o forse non l'ho mai davvero voluto. Mi sembra di averci vissuto in apnea, senza lasciare tracce, confusa nella folla, nel traffico, guardandomi attorno sempre con quell'aria dell'ultima arrivata che non sa dove sistemarsi.

E poi i tempi interminabili per muovermi da dove abitiamo. La macchina sempre e comunque necessaria, per fare qualunque cosa.

Ma soprattutto, il futuro mi spaventava. Mi spaventava da non dormirci la notte. Dove avrei lavorato (se mai fossi riuscita a cominciare), quanto sarei stata lontana dai bimbi ogni giorno, quanto ci sarebbe costato l'asilo per tutti e due?
Come sarebbe stato per loro stare sempre lontani dai nonni, dalle famiglie, con noi due genitori sempre stanchi e tirati? (E' vero che io credo molto nella forza del nucleo familiare, e credo che per i bambini sia sano e giusto crescere con mamma e papà senza troppe interferenze...ma, appunto, senza subirne TROPPE, il che implica che qualche lieve intrusione può solo variegare il panorama cultural/educativ/sociale). :-)

So in ogni caso che sono difficoltà che si possono superare senza troppi traumi, ma ad un certo punto ho cominciato a chiedermi se fosse obbligatorio viverle.

Contemporaneamente, il papà ha iniziato a stancarsi, oltre che di macinare chilometri in moto sotto la pioggia ogni santo giorno, del suo lavoro. Voleva restare nell'azienda, anche se ultimamente non tira un'aria rassicurante, ma cambiare mansioni, e sede. Abbiamo iniziato a scandagliare le varie opzioni. Dopo lunghissima disamina, abbiamo scelto. Volevamo andare a vivere in Sardegna, a Cagliari, la mia città natale.
Per il clima.
Per il mare.
Per la famiglia, cui pupone è già molto legato.
Non da ultimo, per il lavoro del papà.

Dalla scelta alla disponibilità da parte dell'azienda di realizzarla, ci son voluti lunghi mesi, mesi durante i quali abbiamo, ma soprattutto HO tentennato, a volte convincendomi che non dovevamo (ma si sa che io sono "quella del ripensamento dell'ultimo momento"), a volte spingendo perché tutto accadesse subito.

E infatti tutto è accaduto subito, per la precisione nel giro di 24 ore abbiamo avuto la conferma, e nel giro di una settimana inizieremo la nostra nuova vita lì.
Per 6 mesi, in attesa di capire se il periodo di vacche magre dell'azienda del papà finirà o no.

Avevo bisogno di questo. Bisogno di lasciare Roma, questa casa che amo tanto ma è pur sempre troppo piccola, questo quartiere con la sua sola strada che porti da qualche parte, coi suoi abitanti che portano a spasso i cani giorno e notte.
Anche se è lo stesso quartiere che si affaccia su un parco meraviglioso, che ha l'aria pura e fresca, che solo a mettersi in macchina e a guidare un po' si arriva in posti bellissimi.

Volevo avere di più, per i miei bambini. Più spazio, più scelta, più gente intorno.
E, non da ultimo, volevo un cambiamento che mi scuotesse, mi desse una sferzata.
Vedete un po' se organizzare mezzo trasloco in meno di una settimana non è abbastanza una sferzata! :-)

Non so se laggiù come famiglia attecchiremo, ma credo di sì.
Mi piace tenermi aperto uno spiraglio, e dire che se non ci troveremo bene, se il lavoro del papà non andrà come deve, se avremo problemi con la casa etc, ce ne andremo senza troppi rimpianti a caccia di nuove avventure, felici di aver passato una fantastica primavera al mare, rilassati e coccolati.

Per il resto non cambia granché, non vi allarmate che io resto sempre qui coi miei post ogni tre o quattro mesi.... :-)

Cara Roma, non voglio sembrare ingrata: a conti fatti mi hai portato fortuna: hai accolto i miei due bambini, hai assistito alle mie prove tecniche di vita adulta, non hai lasciato che il papà e io ci disperdessimo ma anzi ci hai cullati nella nostra prima convivenza seria.
Mi hai lasciata scorrazzare per le tue strade senza lamentarti e senza ingelosirti, che ero pur sempre una terrona senza residenza romana sul suo motorino scalcagnato, hai curato me e i miei figli quando ce n'è stato bisogno, hai tollerato la mia manifesta ostilità.
Però abbi pazienza, non ci siamo prese proprio. Non facciamone una questione personale, sono certa che supererai lo smacco di essere abbandonata per la Sardegna, che in tutto il suo territorio conta un quinto dei tuoi abitanti.

Chissà, magari in futuro...

...o anche no!

A presto, comunque, che tanto sempre da qui si passa,

Giulia









16 commenti:

  1. Cara Giulia,
    mi sembra una bellissima notizia!!
    non conosco Cagliari ma ne ho sempre sentito parlare benissimo e poi come resistere a quel mare. Poi con due bambini credo sia durissima cavarsela da soli. Roma è una città meravigliosa quanto terribile.
    Io sto cercando di ricominciare a lavorare ma trovo solo tante porte chiuse e a volte anche io penso di volermene andare lontano.
    A proposito di Cagliari, da poco si è trasferita lì a vivere una delle mie più care amiche e spero tanto nella prossima/primavera estate di riuscire ad andare a trovarla e chissà che non riesca ad incontrare anche te e i tuoi bambini??! un bacio grande e mille in bocca al lupo!!

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    1. Ma sarebbe bellissimo!!!
      Ti farei da cicerone! :-)

      io continuerò a scrivere sul blog quindi avrai mie nuove, ma se davvero vieni scrivimi e ci vediamo senz'altro.

      un bacione

      e crepi il lupo!

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    2. Ciao.Questo tuo scritto mi ha emozionato tantissimo. Sarà la mia grande sensibilità o la voglia di lasciare una città come Roma che mi ha dato tanto ma tanto anche mi ha succhiato. Chissà forse entrambe. Ho solo voglia di visitare la tua città. Grazie per lo slancio; ti ringrazio e ti auguro una vita serena. Grazie

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  2. buon viaggio... sono sicula ma abito a bologna.e come ti capisco!

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    1. mmmh eppure Bologna mi sembra più vivibile di Roma...ma forse è il richiamo dell' isola :-)

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  3. Wow, big changes! :-)
    Sono sicura che tutto andrà per il meglio!
    Non ho mai vissuto a roma, ma non mi pare poi tanto vivibile! Poi non so..

    Good luck!!
    Pina

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    1. e non sai quanto invidio te che sei andata a londraaaaaa!!! :-)

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  4. Oh! Sì! Questo è il vostro DESTINO... 4 anni fa noi interpellammo il nostro di destino per chiedergli se anche per noi ci fosse la Sardegna come futuro... gli demmo un po' di tempo e prendemmo un appuntamento... gennaio 2010... se qualcosa si fosse mosso noi saremmo stati là... e invece niente... il nostro destino è qui al paesello poco distante dalla grande Roma talvolta troppo malinconica e solitaria... e nello stesso tempo super caotica... Goditi la nuova vita con i vecchi affetti! Un abbraccio grande

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    1. ecco, la nuova vita:è questo che andiamo cercando. Mi dispiace che il vostro progetto non sia andato in porto, come si sta al paesello? Magari in futuro. No?

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    2. Non credo... Magari in vecchiaia... Per ora stiamo qui al paesello e stiamo bene così! Ti abbraccio forte!

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  5. Bravi! Senza paura (o meglio con il paracadute del posso comunque tornare indietro ;-)) pronti per una nuova avventura familiare!
    Te lo dico con grande comprensione: anch'io posto che detesto, lontano dai miei (che mi mancano da matti) e in attesa di qualcosa che speriamo succeda prima o poi..
    Forse bisogna solo avere un pò di coraggio in più e voi ne state dimostrando una valanga..bravi e in bocca al lupo!!!
    Sara

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  6. Ciao! Arrivo al tuo blog attraverso l'amica comune Tatina e scopro una storia molto interessante. Anch'io ho affrontato un cambiamento simile al tuo negli ultimi sei mesi: da Roma ci siamo trasferiti a Torino, città d'origine di mio marito. Anch'io mi ritrovo nelle tue descrizioni di fatica e insofferenza, pur essendo nata e vissuta sempre nella capitale. Anche noi abitavamo in una bella casa e in un quartiere affacciato su uno splendido parco protetto; ma queste ed altre cose non ci hanno fermato ed ora siamo qua, non più all'ombra del Colosseo ma della Mole. E ci troviamo benissimo. In bocca al lupo per la nuova avventura!

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  7. Questa storia e il tuo sentimento per Roma potrebbe essere scritta da me. Certo i nostri percorsi non,sono esattamente uguali, e la città de sogni non è la stessa: Io sogno Trento, però la voglia è sempre quella di andarsene...

    Buina fortuna per tutto

    Carolina

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